Doromizu: il Giappone noir del diplomatico Mario Vattani (AGI, 23 febbraio 2016)

(AGI) – Roma, 23 feb. – Viaggio iniziatico sensuale e spietato nel ventre di Tokyo: lo racconta il romanzo di Mario Vattani ‘Doromizu’ (Mondadori), in libreria da oggi.
Doromizu in giapponese significa acqua torbida, fangosa. Mentre in Giappone il mizu-shobai – letteralmente “compravendita dell’acqua” – e’ quello dell’intrattenimento, con doromizu kaigyou ci si riferisce al mercato del sesso. In generale doromizu e’ un’espressione che si usa per indicare i quartieri a luci rosse. Mario Vattani, diplomatico italiano, gia’ console generale a Osaka, sceglie il ventre di Tokyo, i quartieri piu’ impenetrabili della citta’ nella quale ha vissuto a lungo, per ambientare il suo primo romanzo.
Ci troviamo in una Tokyo d’inizio millennio, tenebrosa e tentacolare. Il protagonista Alessandro Merisi (Alex) e’ uno squattrinato venticinquenne italiano, da due anni nella capitale giapponese con un visto di studio. Orfano di madre sin da bambino, e’ cresciuto a Londra, e la sua mancanza di un’identita’ precisa si esprime nella passione ossessiva per una cultura totalmente diversa, quella giapponese. Aspirante cineasta, Alex vive il rapporto col Giappone in modo maniacale attraverso il cinema, le donne, e il lungo e doloroso tatuaggio tradizionale irezumi. Una serie di coincidenze lo precipitano in una spirale negativa, una discesa negli inferi verso i luoghi piu’ oscuri e viziosi della capitale nipponica, facendogli perdere amicizie, amori, speranze, e mettendo a rischio la cosa che gli e’ piu’ cara al mondo.
Veloce e ricca di colpi di scena, la trama di ‘Doromizu’ si appoggia su uno stile scorrevole e immediato, cinematografico, che porta il lettore a identificarsi col protagonista facendogli vivere in prima persona esperienze e situazioni difficili da immaginare. L’azione e’ ambientata molto spesso di notte, ma ad illuminare i demoni – reali o onirici – che popolano questo noir a sfondo giapponese, ci pensa la prosa delicata e sensibile, capace di raggiungere la sua vena piu’ poetica proprio nella descrizione delle situazioni piu’ dure. ‘Doromizu’ e’ un romanzo commovente e nel contempo spietato, che costringe il lettore a sdoppiarsi, a reagire a un doppio registro di emozioni. Posiamo il nostro sguardo sui “fuori casta” di un mondo lontano e diverso, e insieme al narratore, ad essi dedichiamo lo spazio emotivo che invece non concediamo mai a coloro che non comprendono le regole della diversita’. L’empatia con i personaggi e’ totale, anche grazie all’antidoto di un’ironia che fa emergere il grottesco dalle situazioni piu’ terribili.
Seguiamo le vicende di Alex, voce narrante del romanzo, ma veri protagonisti sono la Tokyo di ‘Doromizu’, e le donne che si incontrano nelle sue pagine. Il tema drammatico della donna nel mondo dell’intrattenimento, descritta spesso in situazioni difficili e umilianti, e’ da sempre topico nella letteratura del Sol Levante. In ‘Doromizu’, anche quando il comportamento di queste donne appare remissivo o compiacente, loro sorprendono: all’atteggiamento freddo ed ermetico di alcune, fa eco la leggerezza di altre, oppure il profondo disprezzo per gli uomini. In tutte, l’indipendenza dalle regole della morale (per lo meno di quella occidentale) e’ pero’ un tratto distintivo, che le rende figure incredibilmente libere.
Mario Vattani e’ nato a Parigi nel 1966 e ha portato a termine i suoi studi in Inghilterra. Entrato in carriera diplomatica a ventitre’ anni, ha lavorato negli Stati Uniti, in Egitto, e soprattutto in Giappone. Ha vissuto molti anni a Tokyo, in veste di diplomatico e ricercatore universitario, e in seguito a Kyoto e Osaka, dove e’ stato console generale. Appassionato della cultura del Sol Levante nelle sue piu’ diverse forme, parla correntemente il giapponese. Per anni ha praticato il tiro con l’arco e il Kendo – la scherma nipponica – di cui e’ secondo dan. (AGI)

 

 

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